Come la penso, ovvero la mia filosofia di vita

Una delle parole ricorrenti in molti cinquantenni comincia ad essere “alla mia età” o “ho qualche annetto”, come a voler mettere le mani avanti su di una questione reale quale l’età e gli anni che passano, lasciando alle spalle un passato che oggi si concretizza in quello che Aristotele chiamava saggezza di vita. Ci si consola del fatto che la giovinezza comincia ad allontanarsi e ti avvali della nuova esperienza di vita acquisita. Me ne sto rendendo conto ultimamente quando, ho conosciuto una comunità “ Answer” dove sono riuscito a ricavarmi uno spazio dove confrontarmi con molta gente di età differenti. Ed è emerso come davvero il confronto con i giovanissimi ti faceva emergere come il saggio della situazione. Non so se sia una bella consolazione questa, ma so di certo che la crisi della età è reale. Ci si guarda sempre di più allo specchio per verificare lo stato di avanzamento del processo di invecchiamento. Quando guardi una donna devi rigorosamente riferirti ad una coetanea per non essere visto come un pedofilo . Ovviamente la questione è soggettiva. E’ vero che ci sono cinquantenni e oltre di ambedue i sessi che mostrano molto meno anni di quanti ne hanno grazie a molte attenzioni del proprio corpo. Personalmente non mi piaccio davvero. Già da molti anni subii un vero crollo (si fa per dire) quando in una fotografia di gruppo mi rividi e ne fui scioccato perché nella foto vedevo l’immagine di un vecchio nel senso più puro del termine. In pochi anni l’avanzamento della calvizie e la perdita del colore naturale dei capelli diventati praticamente bianchi , mi hanno trasformato il volto invecchiandomi di molto. Il resto del mio corpo è adeguato se non più giovanile della mia età , tranne la classica pancetta del cinquantenne che appesantisce tutto il fisico che è abbastanza asciutto. A tutto questo ci mettiamo gli occhiali che coprono i miei occhi molto piccoli ma piacevolmente azzurri, nascondendone lo stesso colore .Ma di tutto questo non me ne sono reso conto così pesantemente se non nell’ultimo periodo , grazie ad una crisi coniugale attualmente in evoluzione che mi ha fatto rimettere in discussione come aspetto fisico. Sino ad oggi , nelle occasioni fotografavo gli altri e non mi sono mai preoccupato di crearmi una collezione fotografica della mia persona. Ho cominciato a rivedere le foto dal passato ad oggi e di quelle che mi riguardavano (molto poche) non ne veniva fuori una buona che mi piacesse o che alleggerisse i miei problemi o quelli che ritengo tali. Ho rapato i pochi capelli a zero per annullare l’effetto dei capelli bianchi, un po di tempo fa ho utilizzato uno scurente , ma era tutto inutile perché pure oscurandosi i pochi capelli non restituivano  una immagine più giovane della mia persona. E’ verissimo , ci fu una attrice che intervistata su alcune rughe che cominciavano ad apparire sul suo volto disse “ E perché le dovrei togliere, ci sono voluti quaranta anni per farle e ora le devo togliere ? Va bene così” Il messaggio era chiaro mi sembra giusto piacersi per quello che si è nell’insieme e non solo per una parte. Proprio ieri sera , prima di addormentarmi, vidi un film che parlava di un insegnante che arrivava in una scuola di Las Vegas e conosceva la classe dove c’era un ragazzino (il cooprotagonista del film) . L’insegnante era stato fisicamente deturpato dal padre che ubriaco , da bambino, tentò di incendiarlo provocandogli la deturpazione di tutto il copro. L’insegnante conosce la madre del ragazzo che è una bella donna con alcuni problemi familiari come l’alcolismo e la separazione dal marito anche lui alcolizzato. In breve la donna si innamora dell’insegnante che è molto reticente ad iniziare la relazione con la donna, per colpa della deturpazione fisica. Ad un certo punto c’è la scena del film dove lei aiuta l’uomo a spogliarsi per fare l’amore . Lui teme , ha paura che non sarà accettato, ma lei le dice che lo vede come un gran bell’uomo. Devo dire che il film non era un gran che ma mi è piaciuto perché mi ha convinto per certi aspetti, ed uno di questi era proprio il fatto che è indispensabile piacersi per quello che si è nell’insieme. E’ una forma di autostima indispensabile nel rapporto con gli altri, per la tua sicurezza nella gestione dei rapporti umani.